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Immagine del redattoreSimone Marchetti

Sì, è quel periodo dell'anno

È finito il 2022, e come ogni anno questo è il periodo in cui viene quasi normale tirare le somme dei mesi passati. Non sarò una di quelle persone che dirà che il percorso per il cambiamento debba essere costante e non bisognerebbe aspettare il primo dell’anno per iniziare a modificare la propria situazione, perché pur potendo farla passare come affermazione sensata, è normale che sia in questo periodo che venga facile fare un resoconto delle nostre vite. Diciamo che un po’ tutto converge verso il rendere questo momento il migliore per il controllo qualità sull’andazzo delle proprie esistenze.


Da qui, i vari progetti per l’anno successivo, come naturale conseguenza.


A prescindere da quali e quanti siano gli obiettivi che avete in mente di portare a termine, voglio solo fare alcune osservazioni per me di grande rilevanza.


Si sente spesso dire che i buoni propositi per l’anno nuovo vadano a farsi benedire dopo due settimane e probabilmente per molte persone è così. Può darsi allora che queste mie osservazioni siano di aiuto per ridurre le chances che questa fatale profezia si riconfermi inesorabile.


1) Non importa cosa si voglia cambiare di se o della propria vita, non importa quali obiettivi si vogliano raggiungere e la loro complessità. Il vero cambiamento può nascere solo dall’interno, ma soprattutto: finché non sarete letteralmente disgustati, stufi fino alla saturazione massima della vostra condizione e troverete insopportabili i vostri comportamenti abituali (che ovviamente vi hanno condotto a dove siete), non avverrà nessun cambiamento radicale.


Insomma se non sarete arrivati al punto in cui vi sarete davvero rotti il cazzo oltre il limite di tolleranza nei confronti di voi stessi e per certi versi di come siete fatti, non succederà nulla. Non tutti gli aspetti di voi sono sbagliati, ma è chiaro che se volete cambiare qualcosa è perché c’è qualche parte di voi che vi trattiene in una situazione non voluta. ​


Purtroppo viviamo in un era di grandi comfort e nessuno sta realmente male, mancano vere pressioni negative a indurre cambiamenti tangibili, ed è facile ricadere in abitudini nocive e non riuscire ad uscirne. Quindi, l’unica soluzione è arrivare al punto di essersi realmente stancati di come si è e che vita si fa. Fine.


Se non siete abbastanza incazzati e stufi della vostra condizione, sarà difficile far si che la suddetta profezia dell’anno nuovo non si avveri. La lotta per cambiare ed evolvere è sempre contro se stessi, e richiede il dover togliere di mezzo alcuni aspetti di sé. Finché non ci si è stancati di quegli aspetti, la lotta non si vince.


2) Un minimo di ossessione è alla base del raggiungimento di obiettivi difficili. Non aggiungerei altro. Lo si vede in chi ha ottenuto grandi traguardi nello sport, nell’industria, nelle scoperte innovative. Le storie di successo sono contornate da una base ossessiva nel voler ottenere alcuni risultati, non accontentandosi di fermarsi di fronte ad ostacoli, distrazioni, sacrificando cose meno importanti per dedicare totalmente se stessi verso quella meta.


3) In certi casi, inserirsi volontariamente in una condizione di necessità può essere di grande aiuto. L’avete sentita tutti la storia del tizio che è finalmente riuscito a perdere 10 kg perché doveva entrare nel vestito da sposo o stessa cosa per la sposa. Se avete pochi soldi sul conto in banca e avete pagamenti in arrivo, la fretta e la pressione vi fanno trovare la forza di lavorare di più, risparmiare di più, fare la fame per una settimana, vendere il superfluo o spingere per avere un aumento o addirittura cambiare lavoro. Credetemi, ci sono passato. Non è sempre indicato, ma a volte permette di avere quello stimolo in più per agire e indurre il cambiamento radicale che serviva da un pezzo. ​


Penso possa bastare. Fare propositi per il nuovo anno non è un problema, anche se poi falliscono. Piuttosto, sviluppate l’abitudine quantomeno di tenere traccia di come state andando negli anni, conservando un minimo di memoria sulle vostre scelte passate.


Già solo questo potrebbe fare un’enorme differenza rispetto a chi, puntualmente, si prefigge obiettivi il primo gennaio e li dimentica il primo febbraio, ma dimentica anche cosa ha sbagliato l’anno prima, e quello prima ancora, e via dicendo. Chi non conosce la storia è condannato a ripeterla.


Buon anno nuovo a tutti, statemi bene.

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